Lo spirito del garantismo: Montesquieu e il potere di punire (Italian Edition) by Dario Ippolito

Lo spirito del garantismo: Montesquieu e il potere di punire (Italian Edition) by Dario Ippolito

autore:Dario Ippolito [Ippolito, Dario]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B01DO0I52W
editore: DONZELLI EDITORE
pubblicato: 2016-03-30T00:00:00+00:00


Dopo un passaggio di questo tenore polemico, rafforzato da una serie di esempi storici di incriminazioni assurde, non stupisce che Montesquieu concluda il discorso con una formula cautelativa: «Non ho detto qui che non si debba punire l’eresia; dico che bisogna essere molto cauti nel punirla»18. Conviene essere molto cauti anche nell’interpretazione di questa frase. Inferirne, come fa Tarello, che Montesquieu «ammett[e] come necessaria la repressione di magia ed eresia»19 non sembra appropriato. Occorre sempre ricordare che, là dove le opinioni sono criminalizzate, esprimere il proprio pensiero comporta dei rischi. Chi decide di esporsi a tali rischi in linea di massima cerca di minimizzarli. È il coraggio, non la temerarietà, la cifra morale della militanza degli illuministi. La loro critica è sovente indiretta, obliqua, affidata alle preterizioni e al non detto. La loro abilità retorica si manifesta anche nelle tattiche prudenziali. Per questo i loro scritti vanno letti tra le righe. Spesso, un’interpretazione letterale non basta. Anzi, può essere addirittura fuorviante, quando non si accompagna a un’interpretazione sistematica, orientata a cogliere le finalità del discorso.

Peraltro, nel caso in esame, è solo la questione dell’atteggiamento di Montesquieu di fronte alla criminalizzazione dell’eresia a richiedere un qualche sforzo ermeneutico: sul delitto di magia la sua posizione è inequivocabile. È del tutto palese, infatti, che quest’ultimo è rappresentato nell’Esprit des lois come un prodotto della superstizione: non un dato della realtà empirica, ma una categoria dell’immaginario religioso. Per delegittimarne la previsione legale e la persecuzione giudiziaria, Montesquieu ricorre all’aneddotica, all’ironia e alla logica:

Apprendiamo dalla storia di Costantinopoli che, in base alla rivelazione avuta da un vescovo secondo cui un miracolo era cessato a causa delle pratiche magiche di un certo individuo, questi e suo figlio furono condannati a morte. Da quante cose prodigiose non dipendeva questo delitto? Che le rivelazioni siano un fatto frequente, che il vescovo ne avesse avuta una, che fosse vera, che un miracolo fosse in corso; che questo miracolo fosse cessato; che ci fosse della magia, che la magia possa distruggere la religione, che quell’individuo fosse un mago, che egli avesse compiuto infine quel determinato atto di magia20.



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